«Corriere dei Piccoli» 9, Anno XXVI (4 Marzo 1934)
Giunti a Corte per via fluviale a bordo di un ippopotamo, Re e precettore trovarono, infatti, il principe Bagolino che, aggrappato con le mani al
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E gli presentò come suo gran maestro Fanfarino, il quale subito diede a Bagolino una prima lezione di ocarina. Ma al suono incantatore sorsero dall
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Egli preferiva, dispettoso, far piangere i coccodrilli, e un giorno che il Re lo prese per l’anello del naso e lo rimproverò di non studiare, ebbe l
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ed arriva, masticando, ai bagagli di Bertrando...
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Sull’O coricata, da bravo ciclista, t’infila cinquanta bei giri di pista,
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Pierino, ch’è stufo di star dove Mario l’ha scarabocchiato, nel suo sillabario,
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rovescia una ESSE... già fatto: con foga si dona all’ebbrezza di questo toboga.
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... Ma giunge la penna di Mario che ancora volente o nolente gli cambia dimora.
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impagliato del Circo, che si lasciò prendere per la coda, senza bisogno di sale, e senza mordere con la medesima l’ardito cacciatore.
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Entusiasta, il re dei Bagalòn comperò con due denti di elefante dal signor Gallingani, il padrone del Circo, il bravo Fanfarino, pensando che un tal
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di un baobab, con un serpente a sonagli che faceva da bidello, suonando l’ora delle lezioni. Le quali erano però disertate dal principe Bagolino.
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suoi cuochi: - Avvicinate i tizzoni ardenti! - e al principe Bagolino: - Buon appetito! Che la scienza di Fanfarino buon pro’ ti faccia...
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ordine del Re, e legato a un palo presso il fiume, davanti al quale i cuochi di Corte accesero un bel fuoco, mentre gli stregoni della tribù
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si mosse e portò via ai cannibali il maestro di Bagolino; e questi fu mandato a letto senza cena e per sempre digiuno d’ogni scienza.
Accademia della crusca
